Zolton. E' l'inizio di tutto. La passione, la felicità di avere al proprio fianco un bullmastiff, di condividere parte della nostra vita con questo tipo di cane. Tutto è iniziato da lui. E' l'angelo del nostro cielo. Che ora meritatamente riposa e probabilmente sorride guardandoci divertito dal paradiso dei cani, dall'alto della sua saggezza che ha sempre dimostrato sia con gli uomini che con i suoi simili. Zolton a casa veniva chiamato Zeus, non casualmente. Qualcuno ha detto "dai il nome alla nave e saprai come naviga". Così è stato.
Zolton ha visto la luce il 01.07.1998. I suoi genitori erano entrambi di colore tigrato, ma Zolton si è presentato di colore bronzo, con una profonda e nerissima mascherina sul muso e sulle orecchie. E' stato acquistato da Elena quando aveva già 4 mesi, e purtroppo, come dice lei, non ha potuto osservarlo nel periodo più divertente ed affascinante della sua vita, cioè quando era ancora cucciolo. All'età di 4 mesi lui era già un tipo troppo serio e solido. Durante le passeggiate non correva, come fanno generalmente gli altri cuccioli, ma camminava con importanza e un grande senso di dignità. Calmo, tranquillo, impassibile e raffinato: insomma, un vero gentleman inglese. Ha iniziato a correre, saltare e giocare con altri cani solamente dopo aver compiuto l'anno di età.
Una storia che Elena racconta spesso su Zolton: "Una volta sono andata a passeggiare al fiume con Zolton, che aveva all'epoca circa 9 mesi. Sono entrata nell'acqua fino al petto e ho chiamato Zolton. Lui è entrato nell'acqua senza indugio e non nuotava, ma continuava a camminare sul fondo, nonostante il livello dell'acqua si alzasse. Ha continuato a camminare fino ad essere completamente sommerso e sparito dalla mia vista. Ho dovuto immergermi e trascinarlo fino alla riva del fiume. Da questa esperienza posso dire che il bagno non deve essergli piaciuto molto, tanto è vero che da quella volta lui non ama fare il bagno e nel caso debba farlo, manifesta sempre la sua disapprovazione, nonostante sappia nuotare molto bene (quando vuole)".
Era un tipo agile nonostante la massa muscolare, correva, saltava e giocava sempre molto volentieri. E' sempre stato uno spettacolo vederlo giocare con i suoi cuccioli. Era stupefacente la cura con cui lui trattava i piccoli, suoi o di altri cani, o bambini. I suoi cuccioli facevano di lui quello che volevano, mordendolo da tutte le parti. Il loro gioco preferito? Appendersi alle labbra del papà e lasciarsi penzolare: vince chi rimane appeso più a lungo. E proprio mentre i cuccioli si stavano divertendo con questo gioco, lui aveva sempre paura di chiudere la bocca e fargli male, così rimaneva seduto con la bocca spalancata e con l'espressione di un martire sotto tortura scritto a caratteri cubitali sul muso.
I bambini dei vicini non hanno mai avuto paura di questo cane gigante, ma a differenza dei cuccioli, loro non lo torturavano. In segno di gratitudine Zolton, in inverno, li portava in slitta, trainandola con divertimento. E ogni tanto si componeva un vero e proprio trenino. Gioia per i bambini e allenamento per Zolton.
L'episodio più critico per Zolton è stato quando lui aveva 18 mesi. Lui ed Elena stavano facendo la solita passeggita serale. All'improvviso Elena viene aggredita da un uomo e Zolton, intervenendo immediatamente, prese l'aggressore per la manica della giacca, come per consigliargli di essere più gentile. L'uomo, non capendo il messaggio del cane, estrasse una bottiglia, rompendola e con il collo della bottiglia ferì il cane. Zolton indietreggio di un passo per poi scagliarsi sull'aggressore, che dopo aver urlato cadde per terra. Ci auguriamo che quel tizio abbia imparato bene la lezione. I due tagli sul fianco sinistro di Zolton erano abbastanza gravi. (foto) Portato dal veterinario si fece suturare senza emettere alcun lamento. Nonostante la lotta, le ferite ed il lungo periodo di cure dolorose, Zolton non diventò cattivo come avrebbe potuto accadere, ma rimase sempre molto tranquillo ed amichevole sia con le persone che con gli animali. Ed è proprio questa la caratteristica fondamentale della razza: un bullmastiff possiede grande capacità di guardia o protezione personale abbinata ad un atteggiamento tranquillo ed amichevole nei confronti delle persone non coinvolte, ma con una reazione fulminea in caso di necessità, senza però mai mostrare inutile aggressività.
Al fianco di Zolton ci si sentiva sempre tranquilli e sicuri. Come ricordo di quella lotta, sono rimasero sul fianco di Zolton spaventose cicatrici. Attiravano sempre l'attenzione dei passanti, e in quel periodo la loro presenza lasciava cadere le speranze di poterlo portare a manifestazioni espositive. Ma gli esperti cinofili, fortunatamente, sono riusciti a convincere Elena a portarlo comunque in mostra. E così fu. E in breve tempo Zolton diventò Campione, e padre di molti cuccioli, anche loro Campioni in vari paesi nel mondo.
Su di lui ci sono centinaia di storie e aneddoti che si potrebbero raccontare. Come quando un famoso regista di Cinecittà ci ha contattato perchè voleva Zolton come "attore" in un film. Lo aveva visto sul nostro sito internet e voleva che lo portassimo a Roma per le riprese. Doveva apparire aggressivo e cattivo. Abbiamo dovuto spendere molto tempo al telefono per spiegargli che Zolton non si arrabbiava facilmente, e che se lo avesse fatto, allora la zona delle riprese si sarebbe svuotata velocemente.
Oppure quando utilizzava la tecnica che noi chiamiamo "strategia del nonno". E' una tecnica che Zolton ha studiato e sviluppato autonomamente quando il numero di bullmastiff in casa è aumentato considerevolmente. Infatti durante il pranzo e la cena, la tavola si circonda di bullmastiff in attesa di "qualcosa" che mangiano i padroni. E poichè la gioventù è sempre la più sfacciata e anche quella più veloce, Zeus arrivava sempre per ultimo, dietro tutti gli altri. Poichè non amava far valere la sua importanza con la forza (lo poteva fare benissimo, e gli altri si sarebbero spostati), inventò una tecnica. Cominciava ad abbaiare come se al di fuori di casa ci fosse qualcuno mettendosi davanti alla porta. E la gioventù, inesperta e spericolata, si catapultava immediatamente verso l'uscita . Appena aprivamo la porta per fare uscire l'esercito alla caccia del nemico, Zolton, da primo della fila, si faceva immediatamente da parte facendo passare tutti gli altri cani che correvano fuori casa. Appena l'ultimo cane era passato, lui, con tranquillità ed eleganza, si dirigeva verso il tavolo, ormai libero, e si sedeva in attesa della prelibata leccornia dei padroni di casa, certo di non aver più concorrenza. Ovviamente la tecnica ha subito delle varianti con il tempo, è stata perfezionata.
Ma come dicevamo, il libro della vita di Zolton è molto lungo, degno di un cane che ha lasciato un segno. E come meritatamente si era guadagnato, viaggiando e cambiando molte volte casa, Zolton ha passato gli ultimi anni della sua vita in un luogo che appena vide gli piacque immediatamente. Qui si è goduto le serate fresche sul terrazzo, l'ombra piacevole sotto un ginepro durante le giornate calde, il caldo fuoco del camino nelle serate d'inverno. Questo è il luogo che aveva scelto. Questo è il luogo dove si è addormentato. Il 23 Maggio 2009, alle 16.00.
Grazie di tutto.... Zeus.
Sarai per sempre una parte del nostro cuore.
Ti ameremo per sempre.
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9-10,5 anni... vecchio ma sempre bellissimo!!!
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